LA MISURAZIONE IN CONTINUO DELLE EMISSIONI DI CO2 PER GUIDARE LA TRANSIZIONE VERSO LA NEUTRALITÀ CLIMATICA NELLE AREE URBANE

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Origins earth a Company by SUEZ

Abstract

La Conferenza delle Parti (COP21) del 2015 ha adottato l’Accordo di Parigi, che definisce l’obiettivo di lungo termine per il contenimento dell’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e il perseguimento degli sforzi per limitare l’aumento a 1.5°C rispetto ai livelli pre-industriali. Sulla base dell’Accordo di Parigi l’Unione europea ha fissato l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica del 55 % rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Un obiettivo certamente ambizioso ma necessario per evitare conseguenze assai gravi, come evidenziato recentemente dal secondo volume del VI rapporto del L’IPCC, il gruppo di ricerca sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. Il documento ha sottolineato infatti elementi di grande preoccupazione sugli effetti che l’innalzamento delle temperature del pianeta sta già producendo su molte popolazioni ed ha posto l’accento sul fatto che la situazione potrebbe rapidamente divenire invivibile per milioni di persone, qualora il riscaldamento globale non venisse tenuto sotto controllo, entro 1,5°centigradi previsti. L’IPCC sottolinea che gli impatti devastanti del riscaldamento globale sono già in atto, agli attuali livelli delle temperature medie globali aumentate di 1,1 gradi centigradi, e sono destinati a diventare assai più gravi in tempi più brevi rispetto a quanto preventivato, con ingenti costi umani, sociali ed economici. Tra le aree più vulnerabili dove è maggiore l’impatto negativo del cambiamento climatico c’è l’Europa meridionale e in particolare l’area del Mediterraneo, Italia inclusa.

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