STRATEGIE DI RILEVAMENTO CON METODOLOGIE INTEGRATE GEOLOGICHE E GEOFISICHE PER L’INDIVIDUAZIONE DI AREE DI DISCARICA

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Daniela Tarallo, PhD
Antimo Angelino
Giuseppe Cavuoto
Massimo Contiero
Michele Iavarone
Massimiliano Lega
Nicola Pelosi
Michele Punzo
Paolo Scotto di Vettimo
Vincenzo di fiore, PhD

Abstract

Oggi nello studio di siti adibiti a discarica ed in particolar modo per quelli divenuti tali a seguito di azioni illecite, risulta di fondamentale importanza la comprensione preliminare dell’estensione e della morfologia dell’area interessata dall’accumulo di rifiuti così come delle interrelazioni tra gli stessi ed il territorio circostante ed, in particolare, nel rilascio di percolato e biogas. I metodi di seguito proposti, pur seguendo due approcci distinti, hanno il fine comune di consentire la necessaria consapevolezza per pianificare e gestire al meglio ogni successiva azione di indagine e  caratterizzazione puntuale che altrimenti si rivelerebbe sicuramente dispendiosa e non sempre  efficace. Questo articolo riporta due casi studio condotti dai partecipanti del gruppo di lavoro con l’intento di mostrare il vasto campo di applicazione delle metodologie geofisiche nel rilevamento e nell’indagine delle principali caratteristiche di una discarica di rifiuti solidi. La presenza di discariche, in cui al corpo rifiuti spesso si associano biogas e percolato, determinano importanti variazioni di alcuni parametri fisico-chimici, individuabili mediante l’utilizzo di tecniche non invasive di tipo geofisico. Lo scopo del presente lavoro è l’analisi delle potenzialità e dei limiti dell’integrazione di differenti metodi geofisici (tomografia elettrica di resistività, polarizzazione indotta, metodo magnetico e georadar) per la localizzazione di rifiuti interrati di diversa natura.  Nel primo caso di studio elementi chiave di novità di questo approccio per la caratterizzazione e il monitoraggio dell’area di discarica sono la combinazione e l'integrazione di diversi approcci metodologici (geofisici e non), come l'uso parallelo e combinato di dati raccolti da satellite, aereo e  in situ, che sono stati convalidati attraverso indagini geofisiche (metodi geoelettrici) e che hanno rivelato l'efficacia di questa strategia. La seconda parte di questo lavoro ha avuto lo scopo di verificare l’efficienza di antenne GPR (Ground Penetration Radar) a diversa frequenza (100 MHz – 270 MHz) e indagini magnetometriche gradiometriche in terreni di natura piroclastica dove sono stati interrati oggetti di varia natura e a diverse profondità.  L’attività ha permesso di conseguire importanti informazioni sulla scelta della frequenza di utilizzo delle antenne GPR e tecniche magnetometriche in terreni piroclastici e sulla risposta che tale tecnica fornisce nell’identificazione di oggetti sepolti come fusti metallici e muretti in tufo.

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Articoli di ricerca