RIFIUTI PLASTICI COME MATERIA PRIMA PER PAVIMENTAZIONI STRADALI INNOVATIVE: UNA VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA

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Lucia Capuano
Giacomo Magatti
Paride Mantecca

Abstract

In un’ottica di economia circolare e sostenibile è necessario incentivare il riciclo e il riuso, soprattutto dei materiali plastici, attraverso il consolidamento del mercato delle materie prime seconde. Un settore di riutilizzo dei materiali polimerici è quello delle pavimentazioni stradali; per migliorare le caratteristiche, come aumentare la vita utile e diminuire la frequenza di manutenzione delle strade, vengono utilizzati additivi polimerici al bitume, quali lo stirene butadiene stirene (SBS). Oggetto del presente lavoro è una valutazione comparativa, attraverso la metodologia LCA, tra asfalto convenzionale, asfalto con SBS e asfalto con un nuovo modificante. Questo modificante è sviluppato a partire da plastiche dure di natura poliolefinica, provenienti da rifiuti altrimenti inviati a termovalorizzazione, e materiali a base grafenica. I processi considerati nella seguente analisi comprendono tutte le fasi del ciclo di vita della pavimentazione: dall’estrazione delle materie prime al riuso del materiale. Inoltre, per poter effettuare un confronto completo rispetto allo scenario tradizionale, è stata fatta un’estensione del sistema per considerare il processo di incenerimento delle plastiche dure, tenendo conto così del loro fine vita tradizionale. L’unità funzionale dello studio è 1 km di strada extraurbana, larga 15 metri con orizzonte temporale di utilizzo pari a 20 anni. I risultati ottenuti da questa valutazione LCA, hanno mostrato che le pavimentazioni prodotte con il nuovo modificante risultano essere meno impattanti sia rispetto al sistema tradizionale che al sistema con SBS, grazie a prestazioni fisico-meccaniche migliori. Inoltre, questa soluzione è interessante come applicazione dei criteri di circolarità alle plastiche dure; per questa categoria di materiali il fine vita che prevede l’immissione in un nuovo ciclo come materia prima seconda negli asfalti, risulta essere più sostenibile rispetto alla termovalorizzazione.

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Articoli di ricerca