A COMPLEX AND COMPLICATED WORLD

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Federico Vagliasindi

Abstract

Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con questo editoriale, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza

L’ingegneria dell’ambiente ha richiesto lo sviluppo di conoscenze e competenze per prevenire il degrado delle matrici ambientali e per progettare e gestire interventi ed impianti per la riduzione dei carichi inquinanti. Tutto ciò garantendo sostenibilità economica e livelli accettabili del rischio sanitario e dell’impatto ambientale.
Con queste finalità l’ingegnere ambientale nel suo percorso professionale tradizionalmente si confronta con altri professionisti (chimici, biologi e geologi), con responsabili di uffici tecnici, amministrazioni ed enti di controllo a livello locale, regionale e nazionale (come ad esempio per i siti di interesse nazionale). In questo confronto operativo, spesso le conoscenze e competenze squisitamente tecniche vanno integrate con il puntuale e continuo approfondimento di procedure ed indicazioni normative.
Questo percorso di arricchimento e riconfigurazione di conoscenze e competenze porta spesso l’ingegnere dell’ambiente a dedicarsi ad un ambito inesplorato, stimolante e di grande responsabilità di metodo e di merito: l’accertamento della verità nei procedimenti giudiziari.
In alcuni casi, l’accertamento della verità può riguardare fatti ed eventi legati ad incidenti ed infortuni sul lavoro: in questo caso è fondamentale la rapidità degli accertamenti tecnici, senza tralasciare la rilevanza del rispetto delle procedure per gli accertamenti irripetibili. In altri può riguardare fatti ed eventi “storici”, quali realizzazioni ed interventi progettati ed avviati in anni lontani dall’avvio dei procedimenti, dove risulta fondamentale la disponibilità di documenti ed elaborati per la ricostruzione di fatti, iter seguiti e soggetti responsabili.
Il cimento cui si sottopone il tecnico si sviluppa e trova sostegno sia su pilastri sviluppati nel corso di anni di attività che su nuove “competenze” assolutamente necessarie per garantire la qualità del proprio contributo.

Rigore metodologico e scientifico. Si fonda sul proprio bagaglio formativo: conoscenze teoriche e pratiche guidano gli approfondimenti tecnici, con particolare riferimento a:
•    rappresentatività, qualità, rilevanza e completezza dei dati raccolti;
•    procedure amministrative e riferimenti normativi;
•    valutazione di elaborati predisposti in contesti normativi e tecnici possibilmente modificatisi;
•    applicazione di conoscenze disponibili utili per interpretare in maniera oggettiva fatti ed eventi.

Equilibrio e rispetto delle competenze. L’equilibrio è imposto da etica e professionalità: una ricostruzione dei fatti basata su un esame volutamente parziale e orientato della documentazione esistente e dei dati disponibili non rappresenta la realtà dei fatti ma ne costruisce una soggettiva. L’ambito di azione del tecnico incaricato, per quanto perimetrato dal ruolo svolto, non può prescindere da approfondimenti di aspetti soltanto apparentemente indiretti e collaterali.
Il rispetto delle competenze dà solidità al lavoro svolto: si può studiare e approfondire un settore ed una problematica nuova o vicina al proprio bagaglio di competenze. Di certo, però, studi ed approfondimenti ad hoc non laureano un soggetto come “esperto” in poco tempo, né forniscono al proprio lavoro le necessarie caratteristiche di robustezza.

Pazienza e sue dimensioni. Innanzitutto, il lavoro che si è chiamati a fare richiede spesso doti di storico e documentarista e soltanto attraverso una paziente ricerca delle fonti disponibili si può giungere ad una ricostruzione storica fedele e scrupolosa. È un lavoro comunque da specialisti: a volte il mittente ed i destinatari di una nota, le firme su un verbale di un campionamento possono fare chiarezza rispetto ad eventi, ruoli e responsabilità. Altre, soltanto lo specialista può ipotizzare l’esistenza di un documento che deve aver accompagnato le attività a differenza di altri soggetti che sconoscendone la cogenza non lo ricercano.
È evidente che la disponibilità di un archivio ben strutturato e completo è imprescindibile: relazioni, elaborati, certificati, note, verbali necessari per consegnare un lavoro, per esitare un’istruttoria, per chiarire e risolvere una problematica emersa nel corso della realizzazione di un’opera o un intervento, potrebbero essere necessari a distanza di anni per dimostrare la realtà dei fatti.
Tempi e procedure richiedono pazienza: notifiche, accesso ai fascicoli, calendario delle udienze, esame, controesame e riesame di un teste o consulente impongono anche anni per lo svolgimento di un procedimento, obbligando i tecnici alla lettura e rilettura di relazioni, di verbali stenotipici ed altro. Saltare una “puntata” potrebbe compromettere o indebolire il proprio lavoro.
Altra dimensione della pazienza è quella che attiene al dibattimento: occorre ascoltare pazientemente e capire, trovando i necessari elementi di supporto ai propri convincimenti, posizioni e conclusioni.
Una consulenza tecnica in un procedimento giudiziario assomiglia molto ad un progetto di ricerca:
•    i documenti “a fascicolo” rappresentano la base di partenza scientifica, che deve essere completa ed articolata;
•    le ipotesi investigative ricalcano gli obiettivi delle ipotesi sperimentali: vanno sviluppate in modo che la risposta, positiva o negativa, sia comunque rilevante;
•    l’attività investigativa, come per la matrice sperimentale, deve essere completa e comprendere i parametri rilevanti;
•    i risultati delle attività di indagine devono essere rappresentativi e validabili.

Data la delicatezza del ruolo, forse un giorno nascerà un’agenzia per la valutazione dei consulenti in ambito giudiziario e saranno sviluppati indicatori per valutarli. Qualcuno penserà a procedure di abilitazione per l’inserimento in un albo. Per quanto utile e necessario per evitare persone sbagliate al posto sbagliato, non sarà facile. All’Università facciamo esami, in un’aula di Tribunale si fanno esami, controesami e riesami.
È un mondo complesso e complicato.

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Section
Editorial