THE ENVIRONMENTAL ENGINEER'S NEW CHALLENGES

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Michele Torregrossa

Abstract

Il susseguirsi di eventi che destabilizzano l’intera comunità mondiale e il prevalere degli interessi forti di gruppi di potere economico, nel corso degli ultimi decenni, hanno avuto l’effetto di contrastare e ingessare una sana politica di protezione e cura dell’ambiente in cui viviamo.


Pertanto, sebbene oggi siano evidenti gli effetti devastanti di ciò che è stato commesso e di ciò che è stato omesso, e nonostante siano stati incrementati gli sforzi in termini di emanazione di nuove norme a tutela dell’ambiente, siamo e saremo costretti ad affrontare eventi e sfide sempre più difficili.


In questo contesto, a cui vanno ad aggiungersi anche la continua trasformazione culturale, sociale, economica e tecnologica, sorge l’esigenza, per noi ingegneri ambientali, di riesaminare il nostro ruolo alla luce delle nuove sfide da sostenere.


L’analisi non può che partire dalle fondamenta, ossia dalla formazione culturale dell’ingegnere ambientale e, quindi, dal suo percorso di studi universitari.


Nell’ambito dei corsi di laurea in ingegneria ambientale svolti negli Atenei italiani, fin da quando questi furono istituiti, è prevalso un corretto approccio multidisciplinare, equilibratamente bilanciato tra le conoscenze specifiche di varie branche dell’ingegneria: civile, sanitaria, chimica, dell’energia e della pianificazione territoriale. Ciò ha consentito ai laureati di trovare sbocchi lavorativi in numerosi campi di applicazione grazie alla evidente trasversalità delle competenze acquisite.


Tuttavia, ciò che oggi si osserva è che il livello di competenza acquisita dai nuovi laureati è diverso rispetto a quello di coloro che avevano conseguito la laurea negli anni ’90 del secolo scorso e, in particolare, la preparazione, rispetto a quella di questi ultimi, appare meno ricca di competenze nelle applicazioni pratiche.


A tal riguardo hanno giocato un ruolo non marginale da una parte i nuovi criteri di valutazione dei docenti universitari e dall’altra la sempre più ridotta possibilità data a questi di svolgere una seppur limitata attività professionale.


Poiché i docenti di quasi tutti i settori dell’ingegneria, ai fini di possibili avanzamenti di carriera, sono adesso valutati sulla base di indicatori bibliometrici, si è ormai da tempo instaurata una sorta di corsa alla produzione di articoli scientifici che, ovviamente, comporta una sempre più estesa e impegnativa attività per l’acquisizione di fondi, per la ricerca sperimentale e per una accurata redazione dei rapporti scientifici.


Ciò, sebbene abbia certamente elevato il livello scientifico dei docenti, ha avuto come effetto che questi, anche il notevole incremento delle attività istituzionali richieste loro, non hanno più il tempo necessario per svolgere attività collaterali che gli consentano di acquisire esperienze di ingegneria pratica, potenzialmente trasferibile agli allievi. Ciò, unito alla limitazione normativa imposta sulla attività professionale, costituisce, a mio avviso, un non trascurabile fattore di rischio: chi dovrà formare ingegneri sarà sempre più propenso ad affrontare i problemi dal punto di vista scientifico e meno dal punto di vista della concreta realizzazione delle soluzioni; sarà quindi sempre più teorico e sarà sempre meno in grado di trasferire esperienza pratica.


A completare il quadro relativo alla formazione non vanno omesse circostanze, apparentemente condivisibili, come ad esempio la richiesta di semplificazione e velocizzazione dei percorsi accademici. Poiché, però, gli atenei sono valutati e finanziati in proporzione inversa rispetto ai tempi medi di completamento dei percorsi accademici degli allievi, il semplificare e velocizzare questi percorsi ha comportato, inevitabilmente, la riduzione proprio di quei contenuti formativi rivolti agli aspetti progettuali, costruttivi, e gestionali delle opere, degli interventi e dei processi, che erano il fiore all’occhiello dei primi ingegneri ambientali.


 

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Editorial
Author Biography

Michele Torregrossa, Università degli Studi di Palermo

Ricercatore universitario