ANALISI SPERIMENTALE SULLA DEGRADAZIONE IN CONDIZIONI ANAEROBICHE DI VASCHETTE A BASE CARTA PER IL CIBO D’ASPORTO

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Floriana Fava
Giovanni Dolci
Martina Intilisano
Valeria Venturelli
Francesca Malpei
Mario Grosso

Abstract

La quantità di frazioni cellulosiche e bioplastiche compostabili presenti nella frazione organica dei rifiuti solidi urbani è in aumento a causa del crescente utilizzo di tali materiali, soprattutto nel settore degli imballaggi, in sostituzione delle plastiche convenzionali. Questo studio completa l’analisi sulla degradabilità degli imballaggi a base cellulosica di cui la prima parte è riportata in Fava et al. (2022) e ha l’obiettivo di valutare la degradabilità in condizioni anaerobiche di due imballaggi a base carta quando sottoposti ai processi di trattamento del rifiuto organico. Sono state svolte prove di biometanazione (BMP - biochemical methane potential) su due vaschette per il cibo d’asporto certificate EN 13432:2002, una realizzata in carta con un film in acido polilattico (PLA) e una in sola carta. Sulla prima sono state inoltre svolte prove di co-digestione con il rifiuto alimentare in condizioni di semi-continuo, per simulare le condizioni presenti negli impianti di digestione anaerobica alla scala industriale. I risultati delle prove di BMP per la vaschetta in sola carta indicano una degradabilità paragonabile a quella del rifiuto alimentare (superiore al 90%), mentre la degradabilità della vaschetta con film in PLA è risultata inferiore (75%). Nelle prove in semicontinuo effettuate sulla vaschetta con film in PLA, la produzione di metano del reattore in co-digestione è risultata inferiore del 3,8% e del 2,5% rispettivamente nella prima e nella seconda parte della prova, rispetto alla produzione di metano del reattore di controllo (alimentato con solo rifiuto alimentare). Dalle prove in semi-continuo sono stati inoltre estratti dei residui, costituiti principalmente dal film in PLA e corrispondenti al 26% della massa totale di PLA alimentata. Complessivamente i risultati mostrano l’elevata compatibilità della carta con i processi di digestione anaerobica; al contrario, le prove in semi-continuo evidenziano le potenziali criticità legate alla presenza delle componenti in bioplastica.

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Articoli di ricerca