Trattamenti di ossidazione e di riduzione chimica per la bonifica di sedimenti contaminati
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Abstract
La gestione dei sedimenti dragati rappresenta una complessa problematica in tutti i paesi industrializzati per gli ingenti quantitativi di materiale asportati e per le loro caratteristiche di qualità ambientale. Le opzioni più diffuse prevedono il refluimento nel corpo idrico di origine (per i sedimenti non contaminati), lo smaltimento in discarica o il trattamento per raggiungere specifici obiettivi di bonifica. Le principali alternative di trattamento ad oggi identificate sono essenzialmente mutuate dalle tecniche di decontaminazione dei terreni; i sedimenti possiedono tuttavia caratteristiche peculiari che possono complicarne l’esecuzione, ridurne l’efficienza o incrementarne drasticamente i costi. Tra le opzioni disponibili, i trattamenti di ossidazione e di riduzione chimica sono stati usati con successo in vari casi reali, ma la loro applicabilità ed efficacia dipendono fortemente dalle caratteristiche del sedimento e di contaminazione.
In questo lavoro vengono presentati i principali risultati ottenuti a scala di laboratorio su due differenti sedimenti contaminati sottoposti a trattamenti chimici. Sedimenti provenienti da Porto Marghera (VE, Italia) sono stati trattati con sistemi di ossidazione “tipo Fenton” o con sistemi di riduzione basati su ferro zero valente per rimuovere idrocarburi del petrolio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) e policlorobifenili. Materiali dragati da un canale industriale di New York City (USA) sono invece stati trattati con differenti ossidanti (“tipo Fenton”, persolfato e perossido-acido) per rimuovere IPA e valutare le possibili alterazioni sulla mobilità dei metalli e sulla resistenza alla filtrazione.